Un’esortazione apostolica che apre alla comprensione e alla gioia dei figli di Dio
Sono innumerevoli gli spunti che possiamo trarre da ogni documento della Chiesa, e la Amoris Laetitia non fa certo eccezione.
Siamo così costretti a trarre solo qualche spunto per volta, per poter analizzare la profondità del pensiero che vi è espresso in relazione all’amore e alla convivenza degli uomini in piena fratellanza.
L’aspetto familiare emerge in tutta la sua importanza e responsabilità, sia davanti agli uomini, che davanti a Dio, ma anche e soprattutto davanti a sé stessi, affinché l’uomo sia veramente degno della sua essenza.
Come sempre la Parola di Dio crea motivi di riflessione e condizioni per porsi dinnanzi a sé stessi, con la conseguenza che si percepisce spesso scomoda.
Di fronte alla messa in discussione del nostro io, molte volte si reagisce con chiusura o contestazione preventiva, invece che con l’approfondimento.
Amoris Laetitia affronta varie pieghe della convivenza coniugale, anche precisando l’importanza dell’aspetto sessuale nell’ambito di un rapporto di amore e donazione reciproca.
Un capitolo che va attentamente valutato, è quello relativo all’accoglienza e alla misericordia, quest’ultima intesa come comprensione e non giustificazione. I Padri Sinodali hanno preso atto della situazione delle famiglie nel mondo, in cui il matrimonio sacramentale ha trovato negli ultimi decenni sempre meno spazio.
Dinnanzi alle situazioni irregolari secondo la dottrina cristiana, ci si deve porre tenendo presente che cercare di capire non significa approvare. Le circostanze della vita possono essere avvertite molte volte quasi come coercitive, e l’uomo reagisce da uomo…
La comunità si trova dunque davanti a un bivio costituito da due direzioni opposte: allontanare o cercare di reintegrare.
La comprensione umana si propone come unica strada percorribile per ravvivare un dialogo e analizzare i casi specifici, con l’obbiettivo di accogliere e non disperdere il patrimonio che uomini e donne costituiscono agli occhi di Dio.
Questo non vuole dire che accesso ai Sacramenti o piena giustificazione siano sdoganati a chi vive in condizioni che siano al di fuori delle prescrizioni dottrinali, ma significa lasciare aperta a Dio la porta per parlare al cuore a tante persone, attraverso la voce e la comprensione umana della comunità cristiana.
Quello che richiama Amoris Laetitia è dunque il ricorso a un cuore circonciso, non solo da parte del peccatore, ma soprattutto da chi svolge la funzione cristiana dell’accoglienza. Gesù ha indicato l’accoglienza del reo e del peccatore (Mt 25,35-44), e sicuramente voleva esprimere questi concetti.