Il Papa giusto al momento giusto
Sebbene il nome di Roberto Francis Prevost fosse dato fra i papabili più probabili da i veri conoscitori delle vicende vaticane e della Chiesa, la sua elezione si sta manifestando in tutta la sua opportunità.
Leone XIV rappresenta la solidità di cui la Chiesa ha bisogno in questo particolare momento della Storia. Una direzione univoca e uniforme di pensiero e di intenzioni che non può e non deve essere slegata dalla dolcezza e dalla mitezza espressiva che riconduce alla serenità agostiniana.
In un’epoca in cui, anche a causa del selvaggio utilizzo dei media, esiste il serio pericolo di derive assurde e personalistiche del pensiero religioso, un Papa solido sia nelle espressioni che nel comportamento è la giusta prosecuzione dell’opera del Papa che ha posto al centro dell’attenzione l’aspetto dimenticato della misericordia.
Si tratta della naturale evoluzione delle indicazioni di Francesco attraverso il consolidamento dei concetti all’interno della Dottrina. La crescita avviene, infatti, sempre in conseguenza a uno strappo che deve essere incisivo, per far accogliere in modo corretto e ragionato i concetti che si vogliono esprimere.
Prevost è figlio del nostro tempo, ma anche conscio della ricchezza della tradizione: un valore aggiunto che non deve ostacolare il progresso di una Chiesa che è in cammino e non ferma in sé stessa.
I credenti possono dunque legittimamente vedere l’intervento dello Spirito Santo in questa elezione, come in tutte le altre.
Quello che sarà il futuro della Chiesa è nelle mani sapienti e creatrici di Dio, che come sempre terrà conto del libero arbitrio che ha ogni uomo e dunque ogni Papa, raddrizzando verso il massimo bene ciò che sarà eventualmente storto, come è sempre stato nella storia millenaria dell’Umanità, secondo una visione eterna.