Una laurea in Teologia non crea automaticamente un buon cristiano

Gesù parla alla mente, ma soprattutto al cuore dell’uomo

E, mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?».
(Dalla liturgia).

Quando un cristiano mi parla di Dio e mi affascina, non gli rivolgo mai la domanda: “Dove hai conseguito la laurea in teologia?”. Ma gli chiedo: “Fai un cammino di fede?”. Per parlare di Dio con autorevolezza c’è solo bisogno di fare personalmente l’esperienza dell’amore e della salvezza che Egli ci ha donato in Gesù Cristo.

Dio non è una materia scolastica e la laurea in teologia non ti dà affatto l’autorevolezza di parlare di Dio.

Spesso mi accade di ascoltare cristiani che sono laureati in teologia che dicono cose su Dio ma non mi manifestano la santità e la bellezza di Dio sul loro volto e nella loro voce.

Riempire solo il cervello di nozioni teologiche e non riempire il cuore e la mente dello Spirito Santo non ti fa essere autorevole nell’evangelizzazione.

L’evangelizzatore autorevole è colui che ha una personale e vivente relazione con Dio. Quando l’evangelizzatore parla mosso dallo Spirito le sue parole non possono essere contraddette. Infatti i sacerdoti del tempio, messisi a disputare con Stefano, il diacono, non riuscivano a resistere alla sapienza ispirata con cui egli parlava; perciò lo accusarono di aver pronunziato espressioni blasfeme contro Dio.

Si oppone ferocemente all’evangelizzatore ricolmo dello Spirito Santo l’uomo che odia la verità e lo fa con la calunnia.

L’uomo di fede adulta non ha paura della calunnia. Egli sa che il buio non può sconfiggere la luce, ma è la luce che sconfigge il buio.

La mia preghiera è che oggi, nella Chiesa, tra il clero ci sia più ambizione per diventare santi che per conseguire una laurea in teologia con lo scopo di fare carriera.

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